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Bollettino d’Annata 2020

2020: Stagioni Altalenanti

Anche se preferiamo evitare le “frasi fatte”, possiamo dire che il 2020 è stato un anno un po’ atipico anche nei vigneti, con anomali sbalzi di temperature, precipitazioni concentrate in brevi periodi ed una vendemmia che ricorda quelle di 20-30 anni addietro. Nella nostra macro-area (Nord-Est Italia), i livelli di inquinamento si sono confermati sotto la media, con valori di NO2 del 30% inferiori rispetto agli anni precedenti e conseguenti effetti positivi sull’ambiente (ulteriori dettagli più avanti). Si è manifestato uno scenario che deve ulteriormente farci riflettere sul quotidiano e visibile impatto dei cambiamenti climatici.

Temperature Stagionali

L’inverno 2020 è iniziato in modo anomalo, con temperature medie di 6°C, massime che più di una volta hanno raggiunto i 18°C e minime raramente sotto i 0°C. A dare il benvenuto alla stagione successiva, delle giornate rappresentative del periodo: picchi di 23°C immediatamente seguiti da una flessione sotto i 0°C il 25 marzo – fortunatamente, il germogliamento è iniziato solamente il giorno seguente.

Oltre a limitate e deboli gelate ad inizio aprile (che hanno causato una perdita di resa del 5%), la primavera è stata poco movimentata. A giugno, i primi effetti positivi del ridotto inquinamento si sono fatti sentire, con temperature medie paragonabili a quelle di 30 anni addietro durante lo stesso periodo.

Durante tutta l’estate il clima è stato mite, con minime sotto la media (più volte il termometro ha segnato 13°C a luglio) e solamente qualche giorno di agosto abbiamo visto il termometro raggiungere i 35°C. Le temperature più fresche hanno reso le escursioni termiche più intense, causando una più lenta ed equilibrata maturazione dell’uva e portando l’inizio della raccolta ai primi giorni di settembre. Durante la vendemmia le massime diurne sono state più alte della media del periodo ma altresì sono state bilanciate da minime attorno ai 16°C: condizioni ideali per la raccolta.

Precipitazioni Stagionali

L’inverno 2020 è stato caratterizzato da precipitazioni ugualmente anomale, con soli 23mm nei primi due mesi. A seguire, 140mm concentrati nei primi sei giorni di marzo: un aumento del 50% rispetto alla media dei 60 anni precedenti.

La primavera è seguita con periodi secchi ugualmente prolungati e precipitazioni che sono riapparse solamente alla fine di aprile, dopo sei settimane di siccità, mettendo a rischio l’uniformità di germogliamento (ulteriori informazioni sotto su come è stato evitato). L’apporto idrico si è recuperato solamente a maggio, con distribuzioni omogenee ma comunque il 20% sotto la media storica. Giugno si è contraddistinto per un’ulteriore anomalia climatica: una intensa piovosità che ha sfiorato i 300mm d’acqua in 16 giorni. Volumi e distribuzione erano invece normali a luglio.

Le precipitazioni estive, sebbene nella norma, non hanno compensato i deficit precedenti ed abbiamo deciso di intervenire con un’irrigazione localizzata nel vigneto Bicinicco. Acque abbondanti (il doppio rispetto alla media dei due anni precedenti) hanno segnato agosto, concentrandosi nei suoi primi e ultimi tre giorni, e fornito una benefica fonte nutritiva per le uve. La vendemmia si è svolta in condizioni ideali, senza pioggia e bassa umidità, ed è terminata lunedì 21 settembre, giusto in tempo per evitare le forti precipitazioni tipicamente autunnali che sono iniziate il giorno successivo.

Nei Vigneti

In generale, oltre alle sopracitate gelata ed irrigazione, la stagione viticola è decorsa in modo regolare, rispettando il consueto calendario di campagna: il germogliamento è iniziato il 26 marzo, la fioritura il 18 maggio, la chiusura dei grappoli il 20 giugno, e l’invaiatura il 16 luglio. La vendemmia ha preso il via il 3 settembre.

L’anomala distribuzione dell’apporto idrico non è stato un problema significativo, grazie alle pratiche agronomiche che regolarmente mettiamo in atto, tra cui:

  • Inerbimento fra i filari e ragionata gestione delle modalità e tempistiche di trinciatura dell’erba, modulata in base alle piovosità manifestatesi durante la stagione.
  • Sfalciatura meccanica del sottofila – questa pratica eradica l’erba infestante ed “infastidisce” le radici superficiali delle viti, le quali reagiscono spingendosi più in profondità, dove trovano preziose risorse idriche.
  • Spollonatura, scacchiatura, cimatura, sfogliatura della fascia grappolo, e diradamento dei grappoli.
  • Per Chardonnay, Merlot, e Refosco, vendemmia verde, in cui rimuoviamo circa il 40% dei grappoli ad inizio invaiatura – pratica che, oltre al miglioramento qualitativo dell’uva, risulta benefica per la vite anche nella riduzione del fabbisogno acquifero.
  • Potatura (tramite cui lasciamo una media di soli 9 grappoli per vite) che, oltre a concentrare l’apporto di nutrienti e fornire uve di qualità superiore, riduce anche la domanda idrica della pianta.

Tutte queste pratiche favoriscono un corretto apporto di acqua e nutrienti ai frutti e facilitano un’ideale ventilazione tra i grappoli, fattore determinante per la riduzione di eventuali problemi fitosanitari e di maturazioni disomogenee. Anche l’età media dei nostri vigneti, 25 anni, è un importante elemento che concorre alla capacità delle viti di ritenere più efficacemente acqua e nutrienti.

Sulla Vendemmia

Al fine di mantenere la maggior integrità possibile dei grappoli raccolti, evitare processi ossidativi del mosto, e preservare così una più autentica espressione polifenolica della varietà, durante i 15 giorni consecutivi dedicati alla raccolta delle uve bianche, quest’anno abbiamo anticipato ulteriormente l’orario di raccolta, iniziando alle 5:00 e terminando alle 11:00, periodo con temperature più fresche.

La resa media è stata di 1,3kg/pianta e le ottime condizioni climatiche ci hanno permesso di vendemmiare le uve per tutti i nostri vini, inclusi My Time, XL, Campo del Viotto, e Refosco, ciascuno particolarmente esigente per le proprie particolari vinificazioni – rispettivamente, co-fermentazione, macerazione fermentativa, e, per i rossi, appassimento. Degno di nota, sebbene piccolo, è stato lo sviluppo di Botrytis cinerea in una porzione delle nostre uve di Friulano (poi allocate al My Time).

Sulla Vinificazione

Complessivamente, in quest’annata ci siamo focalizzati ancora di più nella ricerca di una sempre più distinta espressione dei nostri terroirs nelle Grave del Friuli. Uno degli elementi caratterizzanti è stato anche il far sì che la fermentazione si svolgesse in modo da ottenere nel vino un residuo zuccherino medio di 0,6g/l. Inoltre, per il secondo anno abbiamo dedicato una porzione delle uve di Pinot Grigio alla fermentazione spontanea con lieviti indigeni – riteniamo che questo delicato passaggio sia un passo cruciale per comunicare il carattere dei nostri terroirs nella maniera più autentica. Siamo infine lieti di annunciare che Pinot Grigio, Friulano, Sauvignon, ed ILRamato, i nostri vini che fermentano ed evolvono solamente in acciaio, sono senza glutine.

Invariate rispetto alle annate precedenti sono state le scelte di:

  • Mantenere i mosti separati in base al vigneto di provenienza, ognuno vinificato indipendentemente e con un diverso e più adatto lievito.
  • Un prolungato affinamento sui lieviti e bâtonnage (dettagli per ogni vino nelle rispettive schede tecniche), al fine di amplificare lo spettro delle naturali caratteristiche varietali del vino.

Per i 2020 Pinot Grigio (45.000 bottiglie), Friulano (7.000 bottiglie), Sauvignon (22.000 bottiglie), ed ILRamato (45.000 bottiglie), a cambiare rispetto all’annata 2019 sono stati:

  • Un élevage più breve in vasca ma prolungato di 30 giorni in bottiglia – identifichiamo nel vetro il contenitore ideale per l’affinamento del vino ed il suo recupero della massima espressività post-filtrazione. Applicheremo regolarmente questa scelta, possibilmente estendendo ulteriormente il periodo di riposo pre-rilascio.
  • Macerazioni più brevi per il Sauvignon ed ILRamato, poiché la superiore maturazione ha donato alle uve una più ricca e complessa espressione polifenolica.

Le note dedicate per i 2020 Merlot, Lara [Sunset Scent], Mattia {Beyond Pinot}, My Time, XL, Campo del Viotto, e Refosco saranno condivise al loro rilascio – nel frattempo, ecco i dettagli sui millesimi dei vini rilasciati quest’anno:

  • Lara [Sunset Scent] 2018 (4.000 bottiglie). Nel 2017 abbiamo preservato il carattere varietale, messo alla prova dal clima, sottoponendo tutte le uve a macerazione pre-fermentativa e solo una parte di esse all’affinamento in rovere. Nel 2018, le condizioni climatiche sono state molto migliori e, sebbene solo una parte delle uve abbia fatto macerazione pre-fermentativa ed una porzione maggiore del vino abbia maturato in legno rispetto alla precedente, gli aromi primari sono più espressivi.
  • Mattia {Beyond Pinot} 2017 (4.000 bottiglie). Il 2016 è stato un anno superiore, ma siamo particolarmente orgogliosi del percorso enologico e di evoluzione del vino dell’annata 2017. Di fronte ad un agosto equatoriale, abbiamo deciso di evitare la macerazione pre-fermentativa, di non far svolgere la totale fermentazione malolattica, e di ridurre l’élevage in legno da 34 a 18 mesi, e trascorrerne altri 12 in acciaio. Tutto ciò si riflette in un vino con un’acidità più distinta, ed un equilibrio e tensione che meglio riflettono la nostra visione per questa interpretazione della cultivar.
  • My Time 2016 (2.700 bottiglie). Diversamente dall’annata 2013, per fermentazione ed élevage abbiamo usato esclusivamente botti di secondo passaggio. In seguito alle piogge previste per la seconda decade di settembre, abbiamo dovuto anticipare la vendemmia prima della data ideale, e questo si è tradotto in un vino leggermente meno ampio e dall’espressione aromatica più fresca.
  • XL 2018 (2.200 bottiglie). Nel 2016, un terzo delle uve ha macerato a freddo prima di cominciare la fermentazione. Nel 2018, invece, tutte le uve hanno iniziato immediatamente la macerazione fermentativa. Di conseguenza, le più delicate note floreali sono affievolite in favore di un’espressione più muscolare e tannica, con un accento più potente degli aromi varietali. Nelle prossime annate, continueremo a tralasciare la macerazione pre-fermentativa.
  • Campo del Viotto 2016 (4.000 bottiglie). Le piogge sgradite per il My Time sono risultate benefiche per questo Merlot che ha esteso (con un beneficio netto) il tempo di maturazione. Quest’annata è stata la prima in cui abbiamo utilizzato botti grandi (500 litri) e non tostate, e ridotto la porzione di appassimento delle uve (e di conseguenza gli zuccheri residui, del 20% inferiori rispetto all’annata 2015) grazie a temperature mediamente più alte che ci permettono di ottenere una più corretta espressione polifenolica. Tutte le condizioni sopra citate si riflettono in un’espressione aromatica del vino più ricca, varietale e piena, senza pesantezza organolettica.

Per finire, uno sguardo avanti (sempre!): nel 2021, tra le altre cose, stiamo iniziando la conversione a Biologico, oltre a continuare ed espandere il nostro lavoro con le fermentazioni spontanee ad altri vini e con metodi innovativi di cui siamo particolarmente orgogliosi – non vediamo l’ora di condividere presto altre notizie!

Keep the Wheels turning,

La squadra Scarbolo